Due Diligence. Davvero solo finanza?
Quando si parla di Due Diligence siamo, nel migliore dei casi, prossimi a lanciare o subire una operazione di fusione e acquisizione (M&A), oppure sotto la lente d’ingrandimento di una compagine sociale o, peggio, di un tribunale o ufficio giudiziario per un procedimento legale. Anche l’ottemperanza alla legge 231/01 richiede attualmente interventi di due diligence, ovvero con la “dovuta diligenza” accertare e valutare lo stato di “salute” di un’organizzazione o di singole parti di essa, non solo con riferimento alla solidità economica, finanziaria e patrimoniale, ma anche appunto in relazione all’avvenuta osservanza e rispetto delle leggi vigenti da parte di chi ha amministrato la società dal momento della sua costituzione*.
In ognuno di questi casi c’è chi, soggetto terzo, ha interesse a scandagliare a fondo tutte o parte delle aree strategiche dell’azienda, tipicamente l’area di mercato, contabile, legale, fiscale, finanziaria, ambientale e dei sistemi informativi della nostra azienda.
In un procedimento di M&A, per esempio, l’interessato richiede un report di due diligence finanziaria per individuare opportunità e rischi, che possano ridurre o aumentare il valore del suo investimento. Questa operazione verrà eseguita tenendo sempre presente gli obiettivi strategici dell’acquirente e la domanda sulle possibili sinergie che dall’acquisto possono scaturire. E allora di Due Diligence Assicurativa quando si parla?
Il ruolo della Due Diligence Assicurativa
Pochi parlano, specialmente in Italia, del contributo che viene da questo particolare ambito di analisi della Due Diligence più ampia.
Eppure una analisi approfondita delle coperture assicurative, dalla storia dei risarcimenti dei danni alla valutazione del portafoglio assicurativo aziendale e dell’ammontare dei costi di rischio attesi da specifiche attività, sono imprescindibili informazioni proprio per chi nell’azienda ci lavora e ne porta la responsabilità, tipicamente l’amministratore.
Nel recente studio dell’Osservatorio sullo stato di diffusione del Risk Management nelle PMI italiane e condotto da Cineas con partner assicuratori come Mediolanum e Unipol Sai, si evidenzia inoltre che le imprese più evolute dal punto di vista della gestione del rischio riportano regolarmente performance economiche più soddisfacenti: gli indici riguardanti la redditività industriale (Roi), quella netta (Roe) e la competitività (Clup) sono infatti sistematicamente superiori nelle imprese attente ai rischi e si concretizzano in un + 20-30%.
La Due Diligence Assicurativa fatta in modo serio e competente, mettendo in relazione i rischi aziendali e lo stato di salute del portafoglio assicurativo, si configura come il decisivo completamento della corretta gestione del rischio in tutti gli ambiti sopra citati.
La Cyber Risk Due Diligence
Considerando il panorama dei nuovi rischi si sta delineando come sempre più importante la Cyber Risk Due Diligence o valutazione del cyber-rischio. Per due motivi fondamentali:
- Il momento dell’acquisizione di una azienda è un momento delicatissimo, in cui avviene tra diversi soggetti un’alta concentrazione di scambio di informazioni vitali e delicatissime
- Chi vuole acquisire un’elevata esposizione al cyber risk?
Come scrive l’Avv. Tarissi De Jacobis sul Corriere Comunicazioni:
“Tale due diligence dovrebbe comprendere una revisione e un’analisi delle politiche, dei programmi e sistemi informatici e della loro corretta configurazione nonché delle procedure di protezione dei dati. Inoltre essa dovrebbe avere ad oggetto non solo la società target ma anche terze parti, quali fornitori e dipendenti chiave, (…). (…) Inoltre ad un’attenta due diligence dovrebbe anche seguire un’attenta redazione del contratto di acquisizione che contempli un attenta gestione del rischio, astratto e concreto che sia, nonché delle conseguenze in termini di indennizzo e risarcimento dei danni nonché di eventuale aggiustamento del prezzo. In tale contesto non è neppure da sottovalutare l’importanza di eventuali polizze assicurative a copertura di tali possibili rischi.”
Ma vediamo quali sono gli elementi essenziali di un buon servizio di due diligence assicurativa:
Due Diligence Assicurativa in pochi step
La prima fase della Due Diligence Assicurativa dovrebbe essenzialmente articolarsi in:
- analisi degli eventuali contenziosi avuti con le assicurazioni
- analisi della situazione sinistri.
Raccolti i dati che contraddistinguono la vostra attività e la situazione assicurativa con la massima garanzia di riservatezza, è compito del Broker redigere un report nel quale siano messi in evidenza
- eventuali franchigie, scoperti, limiti all’indennizzo presentI nelle coperture assicurative esistenti
- il mancato soddisfacimento di norme importanti per il Vostro tipo di attività
- rischi non coperti
- proposte di possibili migliorie e relative soluzioni offerte dal mercato assicurativo.
L’efficace lavoro di Due Diligence dovrebbe essere completato con una presentazione del report e dei risultati in esso contenuti a tutti i soggetti coinvolti nel processo decisionale afferente alla sottoscrizione delle polizze, come a quelli coinvolti nelle attività critiche tutelate o da tutelare nelle polizze stesse.
La scelta del partner assicurativo che completa un pull di vari professionisti del settore che effettuano la Due Diligence si dovrebbe basare sui seguenti criteri:
- La “neutralità” del broker rispetto al mondo assicurativo
- la sua esperienza e competenza in risk management
- la capacità di comprendere gli aspetti tecnici e finanziari di una attività imprenditoriale.
* Credit: Argo Consult